domenica 13 dicembre 2015

Ciao, mia cara Liz

Ciao, mia cara Liz.
sono almeno due anni che non metto mani a questo blog, sarà perchè quella persona che scriveva due anni fa quasi non mi appartiene più. ho abbandobato comlte certezze e vacillato spesso in questi due anni. Quella persona ha fatto la più grande guerra che una persona possa fare e l'ha vinta. quella persona ha lottato contro le sue convinzioni e i suoi schemi, ha lottato contro i suoi grattacapi e i suoi dolori...e ha vinto, ha abbandonato la vecchia pelle e ora è forte, grande. Sa che vuole...e da oggi lotta per ottenerlo.

venerdì 20 giugno 2014

Distanza.

Guardavo un evento su Facebook: "La settimana del luogo comune".
Ce n'è uno che mi spaventa particolarmente.
"LA DISTANZA RAFFORZA I LEGAMI"
Non mi ha mai fatto bene la distanza. Sono sempre stata una persona che necessita di stimoli continui. 
-Ehi, come va? Come stai? Mi manchi.
In fondo è bello sapere di mancare a qualcuno ma è più bello sapere che manchi a qualcuno già alla sola idea di allontanartene, anche solo per pochi minuti, anche solo di qualche kilometro.
E' bello sentirsi dire "Ho paura di stare lontano da te".
A volte mi chiedo se sono io ad avere paura un po' per tutto. Ma che male c'è? Che male c'è nel pensare che una persona importante per te sarà troppo lontana? Che male c'è nell'avere paura di questo?
L'ho già sperimentata la lontananza: è una molla. Prima che tu smetta di soffrire l'altro ha già messo qualcuno al tuo posto. 
Guardo le mani della gente. Non si muovono, non si agitano nell'aria, non sono nervose. 
Guardo le mie. Tremano, anche da ferme. Mordicchio le unghie. Schiocco le dita. Mi agita l'idea di una distanza che non ha chiesto nessuno ma che ha troppe ragioni di essere.
Mi manca già adesso l'abitudine malsana che ho, la mania di ritrovarmi dentro le persone e apprezzare cose di me che non conoscevo. E' terribile e temibile questa onda che mi trovo a vivere di continuo: mi infrango sullo scoglio ma, non appena vi prendo posto, il mare mi riporta con sè. Lontano.
Io ho paura.

domenica 23 marzo 2014

L'inferno.

Non dirmi così, e' una cosa che non posso sopportare. Non dirmi che il tuo comportamento è cambiato, non dirmi che è quello che merito, non dirmi che è quello che mi sono meritata. Ti prego. Non dirmi che cambieranno le cose. Non chiamarmi 'cara'. Neanche ricordavo più come suonasse il mio nome detto da te, ma ha un suono così duro... E' proprio vero: chi ti fa vivere la favola è l'unico in grado di farti davvero morire dentro. E' chi può davvero ucciderti, farti crollare dentro. Ed è la parte peggiore: il tuo aspetto è sempre lo stesso, forse qualche lacrima qua e là. Ma dentro? Dentro mi sento crepare, mi sento cadere in frantumi, mi sento morire davvero. ''Ci vediamo domani, se ci arrivo viva''. Io non esageravo,e tu lo sai. Non esageravo. Mi sono sentita morire. Mi sento morire ancora adesso. Ripenso alle tue risposte mirate, pungenti. Ripenso alle tue risposte calcolate.'I problemi stanno a zero', beato te. No, non pretendo che ci credi come prima. Non pretendo che tu sia disposto a tutto questo. Ma io lo sono, eccome se lo sono. Non voglio tornare indietro, non voglio perdere niente.
Non voglio. Ti prego, non lo voglio fare.

mercoledì 22 gennaio 2014

Ciò che rimane di noi.

Però alla fine di questo dolore sarà per sempre alla luce del sole.
Ciò che rimane di noi,cosa rimane di noi. 
Però alla fine di questo dolore potremo sempre comunque contare su ciò che rimane di noi.
Cosa rimane di noi.

martedì 14 gennaio 2014

Ho solo bisogno che ne valga la pena e ho bisogno che ci creda anche tu.